Un uomo dal cuore grande, grande così

Questo è il titolo di uno specialissimo spettacolo teatrale realizzato il 6 giugno 2016, in occasione dell’anno Quiliciano, dai bambini e dagli insegnanti della Scuola Primaria Santa Teresa a Livorno.

Infatti, alla scuola S. Teresa, don Quilici è stato un “protagonista speciale”: per tutto l’anno; le insegnanti con gli alunni lo hanno scoperto, conosciuto, ascoltato e definito come “L’Uomo dal cuore grande…” poi lo hanno raccontato mettendo in scena uno spettacolo al teatro 4 Mori di Livorno. E’ stato un lavoro molto impegnativo che ha visto coinvolti, oltre che i bambini e le insegnanti, anche i genitori e molte altre persone che hanno messo a disposizione le proprie abilità, esperienze, competenze ecc. Ne è uscito uno spettacolo meraviglioso ed unico; sicuramente Don Giovanni rimarrà nella memoria e soprattutto nel cuore di chi è stato direttamente coinvolto ma anche di chi ha visto la rappresentazione “Un uomo dal cuore grande, grande così!”.

Il teatro era stracolmo, i bambini seri, concentrati, felici del loro lavoro, difficile e impegnativo, ma ben realizzato e ben offerto al numeroso pubblico di tutte le età… Il messaggio di don Quilici è stato compreso dai ragazzi e reso comprensibile attraverso l’opera teatrale, grazie alla magistrale regia della maestra Francesca Malala.

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Ho conosciuto la figura di Don Giovanni Battista Quilici attraverso mio figlio, grazie all’accurato lavoro che le sue maestre hanno svolto a scuola secondo una didattica a classi aperte. Attraverso le produzioni scritte e i racconti di mio figlio sono venuta a contatto con la storia di un sacerdote che ha trasformato in sofferenza personale quello che circa duecento anni fa accadeva a Livorno: una città colpita dalla miseria, dal colera, dalla disoccupazione, caratterizzata da una società instabile dove le donne venivano emarginate a causa di una cultura maschilista, i bambini erano abbandonati a loro stessi e le persone detenute cercavano un futuro oltre il carcere. In questa realtà urbana si è trovato ad operare Don Quilici ed è riuscito a concretizzare i suoi progetti svolgendo un’intensa attività pastorale, dedicandosi con passione all’educazione dei giovani e alle persone emarginate, coinvolgendo sia la comunità civile che ecclesiale. Il sapiente lavoro di ricostruzione della figura di Don Quilici e del suo operato svolto dalle maestre a scuola, si è trasformato, al termine dell’anno scolastico, in un capolavoro teatrale dal titolo:

Un uomo dal cuore grande, grande così!

Don Quilici raccontato dai bambini.

È stato molto bello vedere presentare la figura del Servo di Dio Don Giovanni Battista Quilici in un modo innovativo. Infatti quando vengono proposte al pubblico figure così importanti ma lontane nel tempo, si corre sempre il rischio di non sentirle a noi vicine. Pertanto la scelta di scrivere un testo teatrale recitato e cantato dai bambini è stata una scelta assai felice. Infatti le musiche, scritte da Carlo Bosco, sono state motivo conduttore dello spettacolo e hanno aiutato a creare un’atmosfera intensa e coinvolgente. Anche la scelta ardita per dei bambini di utilizzare un linguaggio ottocentesco è servita a restituire la dimensione della Livorno di Don Quilici. Molto significativo, l’essersi soffermati tra i vari episodi della sua vita, su un aspetto a noi contemporaneo quale quello carcerario. Sappiamo benissimo come nell’Ottocento i carcerati venivano dopo i poveri e le prostitute, ma a distanza di duecento anni ancora sono relegati all’ultimo posto. Pertanto averlo come esempio ai giorni nostri per la promozione umana e in quanto anch’essi bisognosi di Misericordia, non può che aiutarci a proseguire quella strada per due motivi: primo perché i giovani d’oggi assai spesso delinquono e quando poi si trovano dietro le sbarre, la loro vita diventa talvolta un inferno; secondariamente il carcerato perde la dignità e anziché essere visto come soggetto da recuperare alla vita, viene semplicemente recluso ed emarginato dalla società. Sarebbero tante le cose da ricordare del Quilici, ma forse l’insegnamento che più rimane ai giorni nostri è quella vicinanza all’uomo della strada e agli ultimi che è stata vissuta non solo caritativamente e questo per un cristiano è doveroso, ma con quell’amore evangelico che non giudica ma che illuminato dall’intelligenza della fede ha lasciato un segno che è diventato un solco che le Figlie del Crocifisso hanno continuato a tracciare non perdendo niente di quanto aveva seminato.

Belinda F.

 

Cara Beniamina

            solo due righe per farvi i complimenti, pregandovi di estenderli a tutto il personale coinvolto, per la bellissima rappresentazione di ieri sera.

Tra spettacoli di fine anno di palestre, scuole e teatri vari, non era certo il primo spettacolo che vedevamo, ma abbiamo trovato la rappresentazione di Don Quilici, composta di una bellezza e professionalità unica.

Bellissime le musiche ed il coinvolgimento di tutti i ragazzi dai piccoli balletti delle prime fino alla bellissima recitazione dei ragazzi più grandi.

Molto toccante la parte del Carcere.

Complimenti di cuore da tutta la famiglia Biagi. Grazie e Buona serata

Emiliano Biagi

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